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Il valore delle relazioni, le collaborazioni, le sfide: la nostra crescita nel digitale.
In un’intervista al microfono di Simone Momo, il nostro Gabriele Stroppa, co-founder di Playground, ha ripercorso alcune delle tappe più significative dei 18 anni dell’agenzia: riflessioni imprenditoriali, aneddoti e curiosità che raccontano non solo chi siamo oggi, ma da dove siamo partiti e cosa ci ha guidati fin qui.
Un viaggio iniziato da un piccolo team, cresciuto progetto dopo progetto fino a diventare un’agenzia digitale strutturata, che lavora ogni giorno al fianco di PMI e brand internazionali per definire identità digitali, esperienze utente, strategie e contenuti.
Oggi siamo oltre 60 professionisti e facciamo parte del network ICT di Horsa, dove operiamo come business unit digitale, continuando a portare avanti con coerenza e passione un approccio multidisciplinare e orientato alla qualità.
Tra visione condivisa e primi esperimenti digitali
“La nostra prima vera sfida è stata dare vita ad un ufficio. La seconda: iniziare a collaborare con agenzie che ci hanno aperto le porte ai primi brand importanti, come uno dei primi esperimenti di CRO sull’ecommerce di Feltrinelli.”
Così è nata Playground, nel 2006: dalla visione condivisa di tre amici d’infanzia, con competenze complementari in sviluppo, comunicazione e design. Con un DNA da sempre creativo, sperimentale, spinto dalla voglia di costruire, ad un’attitudine che ha portato Playground ad abbracciare ogni aspetto dell’universo digitale: dal brand assessment alla strategia, dalla ricerca alla realizzazione concreta di contenuti e piattaforme, con una specializzazione crescente in settori come outdoor, fashion, sport e design.
Collaborazioni e grandi brand: la forza delle relazioni
Uno snodo cruciale della nostra crescita è stata la collaborazione con agenzie strutturate che ci hanno dato fiducia, coinvolgendoci in progetti ambiziosi e stimolanti. “Lavorare con brand come The North Face, Vans e Inter ci ha insegnato da subito a gestire dinamiche complesse e ad affinare il nostro approccio strategico.”
Confronto, ascolto, spirito di adattamento. Ogni progetto è stato un’opportunità per crescere, consolidare il nostro metodo e rafforzare la nostra identità. Ma ciò che ha sempre fatto la differenza sono le relazioni: sincere, durature, costruite nel tempo.
“Le relazioni e l’affidabilità vincono su tutto.”
Il passaparola, tra clienti, partner e colleghi, è stato, e continua a essere, uno dei motori principali della nostra evoluzione.
La crescita e la sfida della delega
Con l’allargarsi del team, è stato naturale, e necessario, cambiare prospettiva.
“Imparare a delegare è stato difficile, ma indispensabile. Non puoi cadere nel micro-management. Devi trovare il giusto equilibrio tra delega e monitoraggio. Il nostro motto ‘Done is Better Than Perfect’ ci ricorda che la qualità non sta nella perfezione, ma nell’avere una visione chiara e nel dare libertà alle persone del tuo team. Non cercare la continua perfezione: serve qualità, affidabilità e fiducia nelle persone.”
Un passo alla volta, con la stessa energia
L’intervista si chiude con aneddoti, errori e piccoli incidenti diplomatici che oggi fanno sorridere, ma che hanno lasciato lezioni importanti su responsabilità, gestione e visione. E con qualche consiglio per chi muove i primi passi nel digitale.
Diciotto anni dopo quel primo cavo di rete, Playground continua a crescere con la stessa energia di allora e una convinzione ancora più forte: dietro ogni progetto c’è una relazione, e dietro ogni relazione una possibilità di crescita.”
Guarda l’intervista.
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“Le relazioni e il networking sono fondamentali. Investire nelle persone e imparare a delegare sono la base per costruire qualcosa di duraturo.”
Gabriele Stroppa, Co-Founder di Playground